Issue 04

Cosa significa avere il controllo illimitato del proprio corpo?

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ABSTRACT

L’organismo umano è composto da 37.2 trilioni di cellule, categorizzate in 300 tipi differenti, e ogni organo adulto possiede capacità e dimensione che è specie-specifica: ognuno di noi è progettato in modo diverso.
Ha senso porsi gli stessi limiti? E se il limite non avesse niente a che fare con l’intelligenza, la grinta e l’attitudine di una persona?
E se si trattasse di prendere decisioni migliori?
Di conoscersi meglio?
Di allenarsi di più, o di meno?

Alessandra Buratto
Associate Professor in Mathematics for Economics all’Università di Padova
Roberto Ottolino
Senior Creative
Simone Sarasso
Docente di scrittura creativa alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
Andrea Borgato
Campione mondiale Tennistavolo paralimpico 2017
Maria Felicia Carraturo
Campionessa mondiale di apnea e autrice di Il risveglio di Partenope
Bianca Arrighini e Silvia Viganò
Founders Factanza Media
Silvia Wang
Founder Serenis
LIMITI

Per essere davvero liberi ci serve un limite

Può sembrare paradossale, ma ogni volta che facciamo esperienza di un limite ci avviciniamo alla libertà di cui sentiamo il bisogno, e che noi stessi desideriamo poiché la celebriamo come valore supremo. I limiti ci mostrano una direzione, ci indicano un percorso, ci aprono delle possibilità. E lo fanno proprio sbarrando altre direzioni, bloccando altri percorsi, chiudendo altre possibilità.

Quando ci confrontiamo con un limite, il nostro campo di azione si restringe sensibilmente. È naturalmente un’esperienza che può rivelarsi incredibilmente frustrante, specie se i nostri piani e i nostri desideri sono stati resi improvvisamente irrelizzabili dalla contingenza. Eppure, niente come l’eccesso di libertà può rischiare di paralizzare la nostra capacità di azione.

Se le nostre possibilità sono teoricamente infinite, o quantomeno illimitate, come facciamo a comprendere qual è l’alternativa migliore, l’opzione più valida, il percorso più vantaggioso? Dovremmo passare in rassegna ogni possibilità, soppesando i pro e i contro: ma lo sforzo sarebbe semplicemente sovrumano e, in definitiva, incompatibile con il tempo che abbiamo a disposizione. Che spesso è davvero poco.

Il rischio, concreto ed estremamente comune, è quello di ritrovarci invischiati nell’analisi-paralisi, un comportamento col quale abbiamo familiarità fin dai tempi di Esopo, che nella favola La volpe e il gatto fa perire la prima perché indecisa fra le innumerevoli possibilità di mettersi al riparo mentre il gatto, che ha come sola possibilità di scampo il rifugiarsi su un albero, si salva senza alcuna esitazione.

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